Plagio e letteratura: romanzi accusati di essere stati copiati

Plagio e letteratura: 8 celebri romanzi accusati di essere stati copiati

Plagio. Una parola che intimorisce alcuni, lascia indifferenti altri. La storia della letteratura ne è disseminata. Plagi a volte del tutto involontari dove le ispirazioni semplicemente si sovrappongono o si assomigliano senza per questo avere un desiderio di dolo o intento truffaldino (e allora dovremmo solo parlare di involontarie analogie). Altri che nascondono invece una sorta di appropriazione indebita dell’estro altrui.

Romanzi famosi che sono stati accusati di plagio

Nel corso dei secoli non sono mancati scandali, accuse, denunce. Romanzieri armati sino ai denti, editori con stuoli di avvocati al proprio seguito e decine di libri messi puntualmente sul banco degli imputati. La storia del plagio è lunga e complessa. Oggi abbiamo l’occasione di scrutarla più da vicino.

Il placido Don, di Michail A. Solochov

Un romanzo celeberrimo, considerato uno dei grandi pilastri della letteratura russa del Novecento, che, sia al momento della pubblicazione nel 1929 che dopo l’assegnazione del Nobel nel 1965, venne accusato da più parti di plagio. Persino la Pravda dovette intervenire a suo favore.

Il mondo nuovo, di Aldous Huxley

Il capolavoro di Huxley venne accusato di plagio da un altro grande scrittore: George Orwell. L’autore di 1984 dichiarò le proprie perplessità sulla vera paternità del romanzo che, secondo lui, era largamente ispirato a un libro russo uscito nel 1921: Noi di Y. Zamyatin.

Il codice da Vinci, da Dan Brown

Il best seller di Dan Brown, oltre le tante controversie sulla propria veridicità storica, dovette affrontare anche le accuse di plagio da parte di altri scrittori, da Lewis Perdue a Michael Baigent e Richard Leigh. Una storia personale, dunque, altrettanto tormentata.

Spagna, di Edmondo de Amicis

Un saggio sulla Spagna, lo splendore della moschea di Cordova, la severità dell’Escorial che de Amicis scrisse, seguendo riga per riga le descrizioni di Theophile Gautier in Senza cuore del 1843. Un plagio nato indubbiamente dalla pigrizia.

Rebecca, la prima moglie, di Daphne du Maurier

La scrittrice britannica non sfuggì alle accuse di plagio. Rebecca, uno dei suoi libri più famosi, fu visto da alcuni come l’esatta copia di un romanzo brasiliano uscito nel 1934: A sucessora di Carolina Nabuco.

Espiazione, di Ian McEwan

Dubbi di plagio anche per questo famoso romanzo di Ian McEwan del 2001. L’autrice Lucilla Andrews ha puntato il dito contro il collega che avrebbe fatto ampio uso di una sua opera scritta nel 1977: No time for Romance.

Le signore di Missolungi, di Colleen McCullough

Il breve romanzo dell’autrice di Uccelli di rovo presenterebbe una somiglianza marcata, anzi speculare, con The blue castle, un’opera di Louise Montgomery (la madre di Anna dei capelli rossi). La McCollough si scusò adducendo a un riaffioramento del romanzo della collega dal proprio inconscio. Un plagio insomma di matrice freudiana.

Le miniere di diamanti, di Emilio Salgari

Scrittore dall’indiscusso talento che tuttavia compose uno dei suoi romanzi minori copiandolo di sana pianta da un’opera inglese di metà Ottocento: Le miniere di re Salomone di Henry Rider Haggard.

Via | Wikipedia + Il Giornale
Foto | freestocks via Unsplash

Giorgio Podestà

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