Il neorealismo è una corrente letteraria in cui viene espressa una sorta di insofferenza per il vuoto celato dalle convenzioni borghesi e una noia di fondo di una vita che non ha senso. Già ne Gli indifferenti di Alberto Moravia del 1929 e in Tre operai di Carlo Bernari del 1934 si possono trovare tracce del neorealismo letterario.
I tempi principali del neorealismo letterario
Dal punto di vista storico il neorealismo letterario nasce come effetto della Seconda Guerra Mondiale, della lotta contro il Fascismo e del dopoguerra. La letteratura del neorealismo ha dunque quattro tematiche principali:
- la lotta dei Partigiani, soprattutto con Beppe Fenoglio (Il partigiano Johnny), Italo Calvino (Il sentiero dei nidi di ragno), Carlo Cassola (La ragazza di Bube) e Vasco Pratolini (Metello);
- i campi di sterminio, soprattutto con Primo Levi (Se questo è un uomo);
- il disagio degli intellettuali durante la Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra, soprattutto con Cesare Pavese (Paesi tuoi, La luna e i falò) e Alberto Moravia (Gli indifferenti);
- il crescente divario fra Nord Italia e Sud Italia, soprattutto con Ignazio Silone (Fontamara).
Caratteristiche del neorealismo in letteratura
Nel dopoguerra gli intellettuali e gli scrittori sono strettamente connessi con la realtà politica e sociale dell’Italia e la letteratura viene vista come un mezzo per esprimere il proprio impegno politico e sociale. Si parla, infatti, di engagement o impegno quando si discute del ruolo degli intellettuali. I romanzi e i dibattiti affrontano il tema della Resistenza, del rapporto passato degli intellettuali con il Fascismo e di quello moderno con il Partito Comunista Italiano; si scrive di lotta armata, di prigionia e di deportazione.
Una forte influenza provenne anche dal pensiero gramsciano: si riflette sul ruolo che hanno avuto gli intellettuali nella storia italiana e sulla sua proposta di una letteratura più nazional-popolare, dove sparisca la distinzione fra intellettuali e popolo. Si intravede, dunque, una funzione rivoluzionaria di questo nuovo tipi di cultura, che doveva influenzare anche la storia. Inoltre si parla di una cultura libera, non serva della politica e dei partiti.
In realtà il neorealismo letterario procede poi per tutto il Novecento, ma ogni tanto qualcosa cambia: si tende a concentrarsi di più sulle contraddizioni interne dei personaggi, pieni di dubbi esistenziali e distrutto dalle tragedie storiche. Anche se in realtà questi personaggi poi esprimono le angosce degli stessi scrittori.
Un settore molto attivo nel Novecento è poi quello dei memoriali: non sono romanzi, ma testimonianze di fatti ed eventi senza invenzioni letterarie. Un esempio sono Se questo è un uomo e La tregua di Primo Levi. Per quanto riguarda lo stile, nei romanzi del neorealismo ce ne sono di tipi assai diversi, visto che tutto dipende dall’autore stesso che racconta i fatti. Ciascun autore aveva le proprie caratteristiche.
Foto | WikiCommons
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