Calandrino e l'elitropia: riassunto e analisi del testo

Calandrino e l’elitropia: riassunto e analisi del testo

Calandrino e l’elitropia è una novella raccontata nel Decameron di Boccaccio da Elissa nell’ottava giornata, il giorno dedicato a scherzi e beffe. Calandrino è la vittima per eccellenza delle beffe altrui.

Riassunto di Calandrino e l’elitropia

In Calandrino e l’elitropia troviamo Maso del Saggio che racconta diverse frottole a Calandrino, fra cui anche quella della pietra elitropia, capace di donare l’invisibilità. Secondo Maso, questa pietra si troverebbe sulle rive del fiume Mugnone.

Calandrino decide allora di andare a cercarla per avere un facile guadagno e chiede aiuto a Bruno e Buffalmacco, i quali accettano con gioia, pregustando le prese in giro di cui faranno vittima Calandrino. Arrivati al fiume, Calandrino si riempie le tasche di pietre visto che Maso del Saggio non gli ha detto come dovrebbe essere la pietra giusta.

Bruno e Buffalmacco cominciano così a far finta di non vedere Calandrino e si divertono a tirargli sassi: tanto non lo vedono, quindi non sanno dove sta. Calandrino ci casca, pensa di essere veramente invisibile e torna a casa. Qui la moglie lo rimprovera per il ritardo. Calandrino accusa la moglie di aver rotto l’incantesimo dell’invisibilità e la picchia.

Poi va dagli amici a raccontare cosa gli sia successo e questi, nascondendo le risate, gli spiegano che è normale: sono le donne a far perdere alle cose le loro proprietà. Poi gli dicono che non deve più arrabbiarsi con la moglie e lo lasciano triste e bastonato con un mucchio di pietre inutili.

Analisi della novella

Nel Decameron, Calandrino rappresenta la comicità provocata dal non capire cosa succede intorno in quanto non in grado di cogliere l’ironia di chi si prende gioco di lui. Non ha capacità intellettuali e di ragionamento adatte a capire quando qualcuno si burla di lui. A questo si aggiunge anche la sua estrema goffaggine.

Calandrino rappresenta quella parte dell’umanità incapace di capire determinati concetti, adatta quello che gli viene detto a quanto può capire, si allontana dalla realtà che lo sta prendendo in giro e quando questa bolla che si è creata viene incrinata, tende a reagire in maniera esagerata e violenta. E la cosa triste è che non si renderà mai conto di essere stato preso in giro.

In questo modo il Decameron ci spiega anche un altro aspetto dell’ordine sociale del tempo. Chi è intelligente ha un livello sociale più alto di chi al massimo può solo aspirare a far ridere gli altri a causa della propria provincialità.

Il narratore è di primo grado, conosce tutto quello che succede, ma non interviene mai direttamente nella narrazione. Poi la storia viene portata avanti da narratori di secondo grado. Il tipo di linguaggio si adatta ai personaggi che pronunciano quelle parole.

Foto | Pixabay

Nymeria

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