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Il fenomeno dei bestseller: le origini, la storia e le polemiche

Nel panorama librario attuale, il termine “bestseller” è diventato parte integrante del linguaggio comune. Al di là del suo uso quotidiano, però, pochi si fermano a riflettere sul significato di questa parola, sulle origini del fenomeno e sulle discussioni che spesso lo accompagnano. Proviamo a esplorare il mondo dei bestseller, indagando su cosa li rende unici, come sono nati e perché la loro popolarità suscita talvolta critiche accese.

Cos’è un bestseller?

Quando si parla di bestseller, si fa riferimento a libri che hanno raggiunto livelli di vendita molto elevati in un breve periodo di tempo, superando di gran lunga altri titoli sul mercato. Il termine è di origine inglese e può essere tradotto come “miglior venduto”. In italiano, si parla di “supervendite”, termine che non ha però ottenuto la stessa diffusione del suo omologo inglese.

Un bestseller non è solo un libro di successo momentaneo. Deve rimanere ai vertici delle classifiche di vendita per un periodo prolungato, spesso settimane o addirittura mesi. Quando un’opera mantiene il suo successo nel tempo, si parla di “longseller”.

Ma cos’è che rende un libro un bestseller? Se non esistono regole precise, è indubbio che i bestseller rispondono a un bisogno del pubblico. Vanno a intercettare gusti e preferenze di una vasta platea di lettori. Le case editrici investono tempo e risorse per studiare il mercato e capire quali temi, storie o generi possano avere maggiore impatto. L’obiettivo è identificare e pubblicare opere che siano capaci di attrarre l’interesse del pubblico, aumentando così le probabilità di successo.

Origine ed evoluzione dei libri più venduti

Il concetto di bestseller ha radici nell’ultimo decennio del XIX secolo. È infatti nel 1895 che l’editore americano Harry Thurston Peck iniziò a pubblicare una lista dei libri più venduti negli Stati Uniti sulla rivista The Bookman. Harry Thurston Peck basava la lista sui report di vendita delle librerie. Questa iniziativa segnò l’inizio del fenomeno dei bestseller, attirando presto l’attenzione di altri media che iniziarono a creare le proprie liste di successi letterari.

Nel 1912, Publishers Weekly, una delle riviste di settore più autorevoli, creò la propria lista di bestseller. Seguì nel 1942 il New York Times, che pubblica ancora oggi una delle classifiche più influenti a livello mondiale. Annunciare un libro come bestseller aumentava ulteriormente la sua popolarità. Ci fu, così, un effetto a catena che ben presto uscì fuori dagli Stati Uniti. In Francia, per esempio, L’Express lanciò la “Liste des meilleures ventes” nel 1955. E poi piano piano la diffusione fu globale.

Va notato che l’uso del termine “bestseller” per libri pubblicati prima del 1895 sarebbe inappropriato. Il concetto stesso è legato alla cultura di massa e alla disponibilità della stampa moderna. Prima dell’invenzione della stampa nel XV secolo, i libri erano copiati a mano e distribuiti in pochissimi esemplari, e il tasso di analfabetismo rendeva impossibile la diffusione su larga scala. I bestseller, quindi, rappresentano un fenomeno relativamente recente, che ha potuto svilupparsi solo in un contesto di ampia alfabetizzazione e produzione di massa.

Le controversie intorno ai bestseller

Il successo di un’opera destinata a un ampio pubblico porta con sé un paradosso. Più un prodotto diventa popolare, più lo si percepisce come di bassa qualità. È un fenomeno evidente nel mondo della musica. Le canzoni che passano frequentemente alla radio e raggiungono un pubblico di massa vengono spesso criticate, sia per la loro qualità percepita sia per il gusto di chi le ascolta. Lo stesso accade con i libri: quando si etichetta un titolo come bestseller, può sollevare dubbi e critiche, soprattutto nel mondo accademico e tra i lettori più esigenti.

Nel contesto letterario, un bestseller viene spesso percepito come un’opera di minor valore artistico o culturale. Secondo i detrattori, un libro che vende molto non può essere considerato “buona letteratura”, poiché il suo successo dipenderebbe più da strategie di marketing che da meriti letterari. Questo pregiudizio trova fondamento nell’idea che una lettura apprezzata dal grande pubblico sia, per definizione, meno raffinata. Tuttavia, non mancano autori e lettori che difendono la qualità di molti bestseller, sostenendo che il successo commerciale non è necessariamente incompatibile con il valore letterario.

Un’altra critica comune riguarda la standardizzazione dei contenuti. Secondo alcuni, l’industria dei bestseller promuove una narrativa troppo omologata, adattata ai gusti di un pubblico vasto, ma meno esigente. Questo fenomeno si traduce in storie e temi spesso ripetitivi, capaci di emozionare e intrattenere, ma poco innovativi. La serializzazione di successo, come nel caso di saghe letterarie, è un esempio di questa tendenza, dove il valore di ogni nuovo volume si misura più dalla fedeltà dei lettori che dall’originalità dell’opera.

Come questi libri influenzano il mercato editoriale

Al di là delle critiche, i bestseller sono fondamentali per il mercato editoriale. Un libro che raggiunge le classifiche di vendita contribuisce non solo al fatturato di una casa editrice, ma favorisce anche una maggiore esposizione mediatica, attirando l’attenzione di nuovi lettori e lettrici. Il successo commerciale di un bestseller, infatti, crea un circolo virtuoso: l’interesse per l’opera spinge altri lettori a cercarla, aumentando ulteriormente le vendite e la visibilità.

Inoltre, i bestseller aprono spesso la strada a nuovi lettori, che potrebbero poi esplorare altri titoli e generi. Sono, insomma, un “ponte” verso la lettura, soprattutto per chi si avvicina ai libri per la prima volta o legge sporadicamente. In un’epoca in cui si discute della “crisi della lettura”, il ruolo dei bestseller è quindi positivo, non solo per l’editoria ma anche per la diffusione della cultura.

Conclusioni

Il fenomeno dei bestseller riflette dinamiche complesse, in cui il successo di mercato si intreccia a una continua ricerca di legittimazione culturale. Se da un lato c’è chi li accusa di essere opere superficiali, dall’altro non si può ignorare il loro ruolo nel mercato e il contributo che danno all’avvicinamento del pubblico alla lettura. Che si tratti di un capolavoro letterario o di un romanzo di intrattenimento, un bestseller ha un potenziale specifico: rispondere ai bisogni del lettore contemporaneo e dare voce a tendenze sociali e culturali.

Se, poi, vuoi approfondire alcuni aspetti sul mondo dei bestseller qui su Libri e parole trovi alcuni articoli interessanti:

Via | Lecturalia
Foto | klyaksun via Depositphotos

Roberto Russo

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