Elizabeth Barrett e Robert Browning

Grandi amori della letteratura: Elizabeth Barrett e Robert Browning

Nella storia d’amore tra i due grandi poeti inglesi vi è, al di là delle loro opere immortali, della bellezza formale e di sostanza dei celebri Sonetti dal portoghese, composti da una Elizabeth Barrett (1806-1861) attonita e perdutamente innamorata, un tono miracoloso. Un coup de théâtre così perfetto da fare invidia al più estroso e temerario tra i commediografi.

Del resto se fossimo veramente a teatro, il sipario si aprirebbe piuttosto malinconicamente su una donna non più giovane, duramente provata dall’esistenza, costretta a trascorrere lunghe, tediosissime giornate a letto, a causa di una dolorosa malattia alla spina dorsale che l’affligge fin dall’adolescenza. Solo il carteggio con un giovane poeta da poco conosciuto, Robert Browning (1812-1889), le accelera ora il polso. Le scarica onde tumultuose su un cuore ormai rassegnato all’oblio. Al silenzio.

Elizabeth Barrett e Robert Browning: un amore inaspettato

Un amore inaspettato che divampa alto tra una poetessa già famosa e un giovane poeta in forte ascesa. Un rapporto segreto, intenso, portato avanti di nascosto e duramente osteggiato dal padre di Barrett, pronto a diseredare i figli ribelli. E lo farà, privando la figlia di denaro e beni.

A questo punto solo una possibilità rimane aperta ai due innamorati ed è quella romantica e rocambolesca della fuga. Del volo nuziale lontano dalla patria, da una Londra grigia e soffocante e soprattutto da un padre troppo duro e intransigente.

L’Italia appare allora all’orizzonte. Sembra offrire loro un asilo da sogno. A Firenze Elizabeth Barrett in effetti rifiorisce. Si appassiona (la sua predilezione per le buone cause erano note al pubblico in Inghilterra come in America) al nostro Risorgimento, diventa instancabile portavoce del desiderio di unità del popolo italiano, componendo in più riprese sentitissimi poemi sul tema.

Sempre nella città del giglio, in cui hanno portato anche il loro adorato cagnolino Flush, la sua felicità di donna esplode. Trova nella nascita del figlio Robert il proprio punto più alto, mentre in campo artistico la sua fama di poetessa si rinsalda con opere come Aurora Leigh e i già citati Sonetti dal portoghese (How do I love thee? Let me count the ways…), considerati oggi solo secondi, per fama e bellezza, a quelli del “gran bardo”, William Shakespeare.

Foto | WikiCommons

Giorgio Podestà

Giorgio Podestà

Nato in Emilia si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un famoso istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon). Con Graphe.it ha pubblicato la silloge poetica «E fu il giorno in cui abbaiarono rose al tuo sguardo» e il saggio «Breve storia dei capelli rossi».

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