La fuga di Anna

Con “La fuga di Anna” Mattia Corrente colpisce e affonda

Quando un viaggio diventa anche consiglio di lettura sentito: La fuga di Anna di Mattia Corrente, edito da Sellerio. È di questo che parlano le 248 pagine del libro? Di fuga? Di Anna?

M’aiuta il mare, che quando il ricordo mi tormenta prendo una pietra e la butto nell’acqua. E il mare la inghiotte senza riportarmela indietro. […]Per due giorni ho buttato in mare più di venti pietre e mi pareva di vederle galleggiare e non andare mai a fondo.

Anna è una donna tutta intera, eppure divisa a metà: è la bambina imbronciata, immortalata  tra le braccia del padre in una fotografia, ed è la donna che il broncio se l’è portato dietro, suo malgrado, a contaminare ogni ambiente in cui è passata, ogni cosa che ha sfiorato.

Anna è libera e deve fare solo quello che ad Anna va di fare.

È stato Peppe, suo padre, a insegnarglielo.

Una bella sensazione leggere questa frase. Convincente, la libertà. Necessaria, urgente.

A quale prezzo?

La storia de “La fuga di Anna”

Mi  è sembrato, aprendo il libro La fuga di Anna, di entrare dentro una ferita profonda. Insanabile.

Il primo amore di una figlia è so patri […] tu avevi già deciso che nessuna forma d’amore sarebbe riuscita a bastarti. Ti saresti nutrita di mancanze.

È una storia che parla di sensi di colpa, di vigliaccheria, di tentativi di riparazione tramandati con il sangue.

Di rese. E ripartenze. 

Ognuna di queste pagine è intrisa di un dolore sordo, lento. Tutti i personaggi cercano qualcosa che hanno perduto, che hanno sbagliato, che non hanno mai avuto.

Una risoluzione.

La fuga di Anna

Gli altri personaggi

C’è Nina, che della libertà non sa proprio cosa farsene, che non comprende fin dove può spingersi l’amore  di una sorella.

C’è Serafina, moglie, madre. Donna devota e rigida… con un cuore di burro.

E però c’è anche la purezza.

C’è Severino.

L’8 luglio del 1964 ha guardato Anna negli occhi e l’ha convinta a sposarlo. 

Le ha promesso che non l’avrebbe lasciata sola mai.

Lui le promesse le mantiene sempre.

Severino adesso ha ottant’anni e si ritrova fuori casa con una valigia in mano, pronto dopo un anno, ad affrontare la fuga di Anna. 

La cerca in una Sicilia che ci regala paesaggi incastonati tra passato e presente.

Possiamo sentire insieme a lui l’odore del mare, il sole sulla pelle, il sapore di una granita. Vediamo i colori dei mercati e i fichi d’india, le persone.

Si sa quasi sempre cos’è che spinge l’essere umano a intraprendere un viaggio. 

Quasi mai quello che troverà, davvero, alla fine. 

La scrittura del romanzo La fuga di Anna

La fuga di Anna è il romanzo d’esordio di Mattia Corrente.

La sua scrittura, nonostante la giovane età, sembra una scrittura antica. Nel senso meraviglioso del termine.

Ammalia come un cantastorie, affonda il coltello là dove chiunque di noi, lettrice e lettore, può avere una ferita aperta, a specchio.

Un libro che fa molto male ma che è giusto.

Il libro

Mattia Corrente
La fuga di Anna
Sellerio, 2022

Erika Carta

Erika Carta

Nata a Iglesias, in Sardegna, e diplomata al liceo con maturità scientifico-tecnologica, sono socia dell’Associazione Culturale Argonautilus per la quale, tra le numerose attività, scrivo nel blog del sito web. Co-fondatrice dell’ArgoCircolo Letterario a Iglesias, circolo che nel corso degli ani ha espanso la sua attività nel Sulcis Iglesiente e i gruppi di lettura sono diventati cinque: Iglesias, Gonnesa, Portoscuso, Musei e Villamassargia. 
Ho frequentato un corso di Editing e Editoria, e seminari di scrittura, ultimo alla Scuola Baskerville. Ho scritto per il blog UpsideDown Magazine e partecipato a diversi concorsi letterari con pubblicazioni in raccolte. Nel dicembre 2017 ho vinto il primo premio nel concorso letterario “Donna al traguardo dell’anno ” dell’Associazione Onlus Donne al traguardo. Gestisco la pagina Instagram il_giocodellangolo: artigianato handmade di segnalibri ad angolo e bookshopper in stoffa, legata sempre al mondo dei libri. Nel 2021 ho conseguito la qualifica di Social Media Manager, con particolare attitudine al copywriting. Devo alla scuola elementare la mia passione per la lettura e la scrittura che si è protratta nel tempo. Soprattutto, grazie a Maestra Silvana Fontana, che mi ha insegnato a “esprimere i vissuti” e non solo.

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