Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena

Andrà tutto bene: un eBook pieno di solidarietà

Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena, eBook pubblicato da Garzanti, è una raccolta di racconti che nasce allo scopo di devolvere ogni compenso – degli autori, dell’editore e di molti distributori e negozi on line – all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, così come spiega nella nota dell’editore Stefano Mauri, Presidente gruppo editoriale Mauri Spagnol.

Una bellissima iniziativa che merita d’essere diffusa e che noi abbracciamo caldamente.

Andrà tutto bene: vivere e scrivere ai tempi del Coronavirus

Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena
Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena

Ogni autore, in Andrà tutto bene, mostra la sua particolare visione di questi momenti terribili, chi in maniera autobiografica chi costruendo un racconto con ovviamente la medesima ambientazione: vivere ai tempi del Covid-19. Non a caso, il sottotitolo dice: Gli scrittori al tempo della quarantena.

Imparare a osservare e a pensare

La raccolta si apre con Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice: Un’ora dopo l’altra scandisce il tempo, in un momento in cui il tempo non esiste poiché ci si manifesta con giornate tutte uguali. Ma in qualche modo il Coronavirus, che del solito scandire ci ha privati, rivoluziona le ore rendendoci osservatori, pensatori, inclini alla riflessione e allo spogliare gli altri (e noi stessi) di consuetudini, mostrandone la vera essenza.

Il tempo si dilata…

A seguire Stefania Auci, palermitana d’adozione e insegnante di sostegno. È autrice del romanzo più venduto del 2019: I leoni di Sicilia. Suo, in questa raccolta, è Se ci fosse luce sarebbe bellissimo.

“Non potevo immaginare cosa sarebbe successo nel momento in cui il tempo si fosse dilatato all’intera giornata, e lo spazio si fosse contratto ai muri di casa mia. Il virus ha rovesciato tutto. Tempi, luoghi, gesti”, dice la voce narrante. Perché è il nuovo tempo il vero protagonista di una pandemia, le consuetudini che perdono identità, i momenti da reinventare che costringono le persone a reinventarsi a loro volta.

25 scrittori, 25 voci che si uniscono

E Alice Basso, tra le altre cose scrittrice e redattrice, con la sua protagonista asociale che “fino a poco tempo prima aveva come motto se solo me ne fregasse qualcosa”; poiBarbara Bellomo, insegnante anche lei e naturalmente scrittrice, che ci fa addentrare tra le difficoltà di una professoressa alle prese con un nuovo metodo per fare lezione a distanza, e con i cambiamenti in atto anche nei suoi studenti più spavaldi, ora frastornati e intimoriti.

E Gianni Biondillo, oltre che scrittore architetto, che nel suo racconto fa emergere quel sentirsi sbilanciati, sospesi, asimmetrici.

Il non tempo

Si va avanti per un totale di venticinque scrittori, e c’è chi regala una lettera (Jhumpa Lahiri, Caterina Bonvicini), chi la paura, chi quel normale sottovalutare di quando si diceva ma dai, non sarà poi così grave. Il ritorno al paese natale, l’amore ai tempi del virus, la paura che logora il pensiero, gli incoscienti o coloro che si abbandonano sereni al destino che sentono di non poter contrastare.

I canti al balcone, i vicini di casa, la paura che attanaglia una madre per la sorte di suo figlio, i contagiati e i più fortunati, il test di sopravvivenza di Massimo Gramellini…

Ma sempre, serpeggia tra le righe impregnate di differenti voci e stili il non tempo, ovvero quel qualcosa che non scorre del tutto perché ormai sprovvisto di spinte come una scadenza, un impegno, la fretta che fin troppo spesso tutti ci accomuna.

E la natura?

La natura di Cristina Camboni, scrittrice sarda, elargisce poesia e l’inquietante domanda che in molti ci stiamo ponendo, sulla natura che riappare nel suo splendore grazie a una devastante pandemia, e dunque sul prezzo troppo alto da pagare.

Donato Carrisi invece, riassume un pensiero di molti con poche efficaci parole: “Il desiderio di ogni soldato in guerra è di poter tornare a casa. Noi stiamo chiusi in casa e desideriamo di poter tornare al mondo”.

Clara Sànchez scrive bisogna dare un’occasione alla noia, e Marco Vichi regala una sua poesia rifacendosi a Soldati: si sta come d’autunno…

Qualcuno ipotizza anche nuove opportunità per gli uomini: una battuta d’arresto per recuperare la vita perduta, dice Antonella Frontani.

Nessuno più è davvero lontano

Andrà tutto bene è una raccolta di racconti che, in definitiva, mette il punto su un fatto che lascia sorpresi: nel forzato isolamento, le persone più lontane divengono vicine, presenze costanti nel nuovo quotidiano che facilita addirittura parole affettuose e tenerezze. Perché quando non puoi abbracciare qualcuno, ti rimetti in gioco per trovare una valida alternativa al tocco, alla carezza. E non sei più così distratto nel rassicurare l’altro, che per te, finalmente esiste davvero.

Susanna Trossero

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