Il suo nome è indissolubilmente legato a Le quattro ragazze Wieselberger, un romanzo costruito (e irresistibilmente dipanato) sul filo sempre labile della memoria, del ricordo invariabilmente mosso e vibratile, che nel 1976 fece vincere alla scrittrice, ormai quasi ottantenne, il Premio Strega. Tuttavia la carriera letteraria di Fausta Cialente (1898-1994) era iniziata molti anni prima, quando nel 1930 con il romanzo Natalia si era aggiudicata il Premio dei dieci, presieduto da Massimo Bontempelli.
Chi è stata Fausta Cialente
Un esordio promettente, salutato con entusiasmo, ma anche con cupo sospetto per quei suoi temi che, nell’Italia fascista e squadrista di allora, sembravano essere sottilmente sovversivi. Audacemente polemici. Apertamente femministi.
La scrittrice non si lasciò però intimorire da minacce, musi lunghi e sguardi in tralice. Senza indietreggiare si dedicò alla stesura e pubblicazione di altri libri, al giornalismo, a un sempre più convinto antifascismo, conducendo via via una esistenza itinerante, senza frontiere, che la portò a vivere per anni anche in Egitto, mentre l’Europa sprofondava a poco a poco in una nuova e ancora più tragica barbarie.
Soltanto nel 1947 tornò in Italia, ma la sua vita zingara, dopo un periodo di stasi, riprese conducendola questa volta prima in Kuwait, poi in Inghilterra dove viveva la sua unica figlia. E proprio in una contea del Berkshire a pochi passi dalla capitale inglese, Fausta Cialente morirà ultra novantenne, lasciando dietro di sé una traccia indelebile sia come scrittrice sia come donna impegnata a combattere per un mondo più giusto e libero.
Leggere Fausta Cialente: un’esperienza indimenticabile
Concludiamo questo nostro piccolo ma sentito omaggio all’autrice cagliaritana con un elenco dei suoi romanzi di maggior successo. Buona lettura a tutti.
Natalia
Scritto nel 1927 ma pubblicato solo nel 1930, Natalia fu per l’Italia di quei tempi un romanzo onirico e dirompente, inatteso e sovversivo incentrato sulla figura di una giovane donna il cui cuore – siamo negli anni venti del secolo scorso – subisce il fascino o meglio ancora l’intimo richiamo dell’amica Silvia.
Cortile a Cleopatra
Un’opera indimenticabile ambientata ad Alessandria d’Egitto dove si intrecciano storie e destini di una colonia di italiani (e non solo) che il destino ha radunato nella città più vibrante e cosmopolita di tutto il Nord Africa.
Ballata levantina
Una grande casa ad Alessandria d’Egitto (allora suggestivo crocevia di popoli e culture), una nonna ancora bella e misteriosa e una nipote destinata a crescere tra segreti a malapena sussurrati e l’irrompere della Storia che tutto cambia e tutto fa precipitare sotto i nostri piedi. Un romanzo insieme storico e di formazione che fu a un passo dall’aggiudicarsi il premio Strega nel 1961.
Un inverno freddissimo
Siamo a Milano nell’immediato dopoguerra dove Camilla, abbandonata dal marito e alle prese con una difficile realtà, cerca di tornare a una vita normale, tra figli riottosi, lutti familiari e inaspettati ritorni con cui diventa impossibile riconciliarsi.
Le quattro ragazze Wieselberger
L’opera più celebre della Cialente che nel 1976 vinse lo Strega. Un romanzo fatto di ricordi, di evocazioni, di riappropriazione di un passato che diventa occasione per immortalare colori e suggestioni, luci e ombre, di un’epoca ormai interamente scomparsa.
Foto | Elaborazione grafica di una foto di Fausta Cialente pubblicata nel controfrontespizio dell’edizione francese del romanzo Natalia (per i tipi della Nouvelle Librairie Française con la traduzione di Henri Marchand nel 1932)
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