compositori scrittori

Compositori che hanno scritto: musica e letteratura a braccetto

Uno scenario che inaspettatamente cambia sotto i nostri occhi, defluisce rapido e inarrestabile dall’orecchio allo sguardo, dal pentagramma al semplice foglio di carta, stringendo, in quel suo volitivo passaggio da un’arte all’altra, un’alleanza destinata a sorprenderci. A sedurci irresistibilmente.

Compositori scrittori: dai pentagrammi ai fogli di carta

Eccoli allora questi geniali compositori, questi musicisti senza rivali prendere la penna in mano, chiamarci a sé non solo con le loro note ma anche attraverso tutta una pletora di scritti di vario genere e tenore. Qui è un’affascinantissima e illuminante autobiografia a polarizzare la nostra attenzione, là una serie di articoli e saggi, di aforismi e libretti.

Ricche messi, non v’è dubbio, che, d’estate come d’inverno, con la pioggia o sotto il sole, ondeggiano davanti ai nostri occhi, invitandoci ad allungare golosamente un braccio, ad afferrarne la bellezza, a conoscere meglio e più in profondità questi artisti abili non soltanto con note e spartiti ma anche con penne e parole. Una genialità, la loro, a tutto tondo. Un estro largo e fondo, chiamato a infiammare in egual misura ascoltatori e lettori.

Orecchio e sguardo. Detto ciò, non ci resta che augurare buona lettura (e ascolto) a tutti quanti!

Hector Berlioz (1803-1869)

Fantasioso e visionario, vasto e inarrestabile, Berlioz non fu solo un grande compositore romantico ma anche uno scrittore di fermo talento. Oltre ai tanti articoli di critica musicale, l’autore della Sinfonia fantastica scrisse anche innumerevoli saggi e una celeberrima autobiografia. Ricordiamo al volo, tra i suoi vari titoli pubblicati qui da noi, Viaggio musicale in Italia, I grotteschi della musica e Lettere a Orfeo.

Robert Schumann (1810-1856)

Uno dei grandi compositori del primo romanticismo tedesco che si dedicò anche alla critica musicale e proprio grazie a questa sua attività poté aiutare (e far conoscere) artisti del calibro di Chopin e Brahms. Fu, tra le altre cose, anche fondatore della nota rivista di progresso musicale Neue Zeitschrift für Musik.

Richard Wagner (1813-1883)

Una delle figure cardine della musica classica tout court. Un genio incontestabilmente poliedrico e rivoluzionario a cui dobbiamo opere come L’anello del Nibelungo (una tetralogia), Tristano e Isotta e, impossibile non citarlo, l’indimenticabile Parsifal, il suo ultimo dramma teatrale. Ma Wagner, non dimentichiamolo, fu anche librettista, poeta, saggista e scrittore. Dalla sua prolifica penna uscirono, infatti, titoli come Pellegrinaggio a Beethoven (una novella apparsa a Parigi sulla Gazette musicale), Arte e rivoluzione (un saggio fondamentale del suo periodo zurighese) e, naturalmente, la sua autobiografia La mia vita, originariamente pubblicata in quattro volumi.

Claude Debussy (1862-1918)

Il più rivoluzionario tra i compositori francesi del XIX, amato per Preludio al pomeriggio di un fauno, Pelléas et Mélisande e altre opere entrate prepotentemente nella storia della musica, fu anche un acuto critico musicale i cui scritti furono raccolti e pubblicati ne Il signor Croche antidilettante. Una lettura, senza neanche dirlo, consigliatissima.

Arnold Schoenberg (1874-1951)

Fu uno dei grandi innovatori musicali del secolo scorso. Accanto al suo incomparabile lavoro di compositore troviamo anche tutta una gamma di saggi critici e teorici. Arnold Schoenberg non scrisse però solo di temi esclusivamente musicali come testimonia il volume Stile e pensiero. Scritti su musica e società. Un libro in cui l’intelligenza del compositore brilla e abbaglia come un diamante.

Foto | Antonio Gravante via Depositphotos

Giorgio Podestà

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