Scrittori dalle vite tormentate: Jonathan Swift

Le vite tormentate di scrittrici e scrittori

Il talento, la genialità, in tutte le loro molteplici forme, sono stati indagati, analizzati, passati ripetutamente al vaglio da pletore di esperti di ogni ordine e grado. Critica e psicologia si sono spesso alleate nella speranza di dare risposte, trovare nessi, individuare legami a doppio filo tra genialità e dolore, furore creativo e traumi infantili.

Le nostre ambizioni, per forza di cose, sono molto meno ambiziose e ci accontenteremo questa volta di guardare, quasi di corsa e con un po’ di fiato grosso, nelle vite di scrittori e poeti il cui talento doloroso e tormentato ha fatto la differenza. Esistenze difficili, ma dalla fioritura sempre eccezionale.

10 scrittrici e scrittori dalle vite tormentate

Vite tormentate, esistenze difficili, ma dalla fioritura sempre eccezionale.

Oscar Wilde

L’autore del Ritratto di Dorian Gray e il Principe felice travolto dallo scandalo, condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità ed abbandonato da tutti, finì la sua vita a Parigi nella miseria più nera.

Virginia Woolf

Lutti precoci e probabili abusi sessuali nella prima adolescenza furono in tutta probabilità le cause di una tragica fragilità mentale che portò la grande scrittrice britannica a togliersi la vita nelle gelide acque del fiume Ouse.

Sylvia Plath

Un’esistenza infelice, segnata dalla prematura morte del padre, da depressioni e tentati suicidi. La fine del suo matrimonio con il poeta britannico Ted Hughes la porterà alla disperazione più assoluta. Sylvia Plath si ucciderà infatti a Londra nel freddissimo febbraio del 1963.

Emilio Salgari

Re incontrastato del romanzo d’avventura e precursore di quello fantascientifico, Emilio Salgari ebbe una vita difficile e tormentata a causa della malattia della moglie e dei debiti accumulati per pagare le sue costose cure. Costretto a scrivere romanzi su romanzi per far fronte alle crescenti esigenze della famiglia, il padre di Sandokan si tolse la vita a Torino nella primavera 1911.

Carson McCullers

Enfant prodige della letteratura americana (Il cuore è un cacciatore solitario venne pubblicato quando la scrittrice aveva solo 23 anni), Carson MacCullers fu colpita appena trentenne da un ictus. Nonostante i problemi di salute e le ambasce sentimentali che non le diedero pace per buona parte della sua breve vita, l’autrice continuò a scrivere altri indimenticabili capolavori, incluso Riflessi in un occhio d’oro e La ballata del caffè triste ed altri racconti.

Amelia Rosselli

Nella lista delle vite tormentate non poteva mancare lei, Amelia Rosselli.

Un’ altra vita tormentata e apolide, contrassegnata dalla tragica morte del padre e dello zio per mano fascista. Un talento audace ed innovativo che colloca Amelia Rosselli tra le grandi voci della nostra poesia. La poetessa morirà lanciandosi nel vuoto a Roma 1996.

Franz Kafka

L’autore de Il castello ebbe rapporti difficili con il padre, la sessualità e la sfera affettiva. La tubercolosi, diagnosticatagli nel 1917, lo costringerà a diversi ricoveri, l’ultimo presso un sanatorio vicino a Vienna dove morirà nel 1924.

Charles Dickens

Il celebre scrittore inglese ebbe un’infanzia piuttosto triste, caratterizzata da una profonda povertà. Uno stato di indigenza che lo obbligò a lavorare quando era solo un bambino. Anche da adulto le cose non andranno benissimo, non almeno sul piano familiare, il suo matrimonio con Catherine Hogarth finirà, dopo svariati litigi e incomprensioni, con una definitiva separazione.

Edgar Allan Poe

Una vita, la sua difficile, dove alcol, stupefacenti, mancanza di denaro ed incomprensioni furono delle vere e proprie costanti. Un talento immenso e tragico che si scontrò con una critica e un pubblico indifferente se non addirittura ostile.

Jonathan Swift

L’autore de I viaggi di Gulliver, uomo certo dal carattere non facile e dalla lingua mordace, si estraniò via via dalla vita, scivolando verso la follia (anche se alcuni parlano di specifiche patologie come la malattia di Pick). Morì nel manicomio dell’ospedale di Dublino nel 1745.

Foto | WikiCommons

Giorgio Podestà

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