Karl Ulrichs

Karl Ulrichs: il coraggio di essere sé stessi, anche nel 1800

Il 28 agosto 1825 nasceva in Germania, nella cittadina di Aurich, Karl Ulrichs.

Un nome, o meglio ancora un uomo, che non molti forse ricordano, ma destinato a dare un contributo fondamentale al movimento gay e alle sue legittime rivendicazioni.

Tra i primi coming out pubblici: la storia di Karl Ulrichs che ha cambiato tutto

A lui, inviso e perseguitato per la sua aperta omosessualità, i suoi scritti colti e libertari, le sue idee giuste e innovative, dobbiamo non solo uno dei primissimi coming out della storia, ma anche il primo ufficiale appello che un omosessuale abbia mai fatto di fronte a un’assemblea pubblica. Ai giuristi tedeschi riuniti a Monaco si chiedeva un intervento per abrogare le severe leggi omofobe in vigore in Germania. Quel 29 agosto 1867, Karl Ulrichs si presentò davanti a quegli eminenti uomini di legge, denunciando con coraggio e a gran voce una inaccettabile ingiustizia. Un evento e un’iniziativa chiamati a segnare (e come potrebbe essere diversamente?) un prima e un dopo nella tribolata vicenda delle rivendicazioni LGBTQ+.

Ulrichs e l’Italia

Dopo aver visitato in lungo e in largo la Germania, aver lottato per l’affermazione della dignità omosessuale, grazie anche a diverse opere di valore (citiamo al volo la celebre L’amore sessuale tra uomini come enigma della natura), Ulrichs sì ritirò a vivere in Italia dove, viste le sue qualità di raffinato latinista, ricevette dall’Università di Napoli una Laurea honoris causa.

La morte lo colse qualche anno dopo all’Aquila, diventata nel frattempo sua città d’elezione.

In quella triste giornata (siamo nell’estate del 1895), l’amico Niccolò Persichetti, illustre archeologo e filologo di fama mondiale, ne celebrò la levatura di uomo e studioso nell’elegia funebre.

Parole che, dopo quasi 130 anni, riassumono ancora magnificamente tutto il valore e lo spessore di un Uomo con la U maiuscola:

Ma con la tua perdita, oh Karl Heinrich Ulrichs, la fama dei tuoi lavori e la tua virtù non scompariranno nella stessa maniera… ma anzi, finché l’intelligenza, la virtù, l’erudizione, la poesia e la scienza verranno coltivate su questa terra e sopravviveranno alla debolezza dei nostri corpi, finché la nobile importanza del genio e della conoscenza saranno ricompensate, noi e coloro che verranno dopo di noi verseremo lacrime e cospargeremo fiori sulla tua venerata sepoltura.

Foto | WikiCommons

Giorgio Podestà

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