Lasciarsi andare

Lasciarsi andare con Alice Munro

Diciassette sono i racconti che Alice Munro – una delle più grandi autrici di narrativa di lingua inglese dei nostri tempi nonché Nobel per la Letteratura 2013 – ha scelto per i suoi lettori e che sono stati raccolti nel volume Lasciarsi andare (Einaudi). È un modo efficace di mostrare l’evoluzione del talento dell’autrice. Quest’antologia di storie nate in momenti differenti rappresenta in qualche modo tutta la carriera della scrittrice, i cambiamenti di stile o di intenti, i temi tanto amati.

Lasciarsi andare

L’impatto è sempre il medesimo. Ogni riga racconta di abilità del narrare, del descrivere, dell’immergersi in ogni luogo divenendo persona, oggetto, stanza o circostanza con grande facilità.

Alice Munro mostra, attraverso le parole, da sempre sue amiche, paesaggi, strade, afflizioni, peccati segreti, la polvere sollevata dal passaggio dei cavalli o le curiosità di una ragazzina, con la stessa dovizia di particolari, immedesimata in ogni dove, sia che si tratti di un’anima inquieta sia che si tratti di una matassa di lana da dipanare.

Una capacità incredibile che insegna molto a chi scrive. Spinge, infatti, a guardare meglio prima ancora di raccontare, a osservare il dettaglio trasformandolo in protagonista della “foto” che si vuole mostrare al lettore, fosse anche e solo il repentino cambio d’umore del cielo.

Era piena estate. Ma sembrava che fossero arrivate nuvole cariche di pioggia. L’ultima volta che Arthur aveva guardato la strada, l’aveva vista ancora piena di luce: c’era gente dalla campagna in giro a far spese, i bambini che si schizzavano alla fontanella, e le ragazze che andavano su e giù nei loro modesti abiti estivi a fiori, per farsi guardare dai giovanotti radunati qua e là, sui gradini dell’ufficio postale e all’ingresso dell’emporio di granaglie. Adesso, tornando a guardare, vide la strada sconvolta da un vento fragoroso che già portava con sé le prime gocce di pioggia. Le ragazze, tra gridolini e risate, si tenevano le borsette sopra la testa e correvano a ripararsi…

Una scrittura icastica

E così prosegue raccontando di commessi dei negozi che riavvolgono le tende o portano dentro le ceste della frutta, o di quel fuggi fuggi che si crea quando all’improvviso arriva la pioggia e tutti cercano un riparo.

Ne sentiamo l’odore, delle prime gocce di pioggia, avvertiamo l’umidità dell’aria, captiamo il colore tutto intorno che vela di grigio la via o ascoltiamo il suono prodotto dagli alberi sul ciglio della strada, al sopraggiungere del vento che spesso accompagna gli improvvisi temporali estivi.

Ecco, questo è lo scrivere di Alice Munro. Uno stile fatto anche di minuzie, di castighi, di educazioni rigide o di trasgressioni, di una visione più aperta del concetto di onestà, o di stanze da letto con lenzuola in disordine che molto hanno da dire.

Lasciarsi andare sono storie che forse spesso non hanno un inizio e una fine, che partono dal centro per restarvi, come scorci di vita vissuta o momenti di passaggio nell’intera vita dei protagonisti, con finali che a volte vorremmo allontanare per saperne di più, come sempre quando la voce narrante ci avvolge.

Cosa pensiamo dell’antologia Lasciarsi andare

Una incredibile arte del narrare, con storie dense di imprevisto, mai banali, che focalizzano l’attenzione sulla sorpresa, sulla rottura degli schemi, su visoni del sesso e della natura umana insolite, sulle insoddisfazioni femminili o su inaspettate conseguenze positive che possono trarsi da azioni poco nobili.

L’autrice, tuttavia, pare osservare e trasmettere ciò che vede senza però lasciarsi trasportare, senza “vivere” in prima persona ciò che scaturisce dalla sua penna. Un distacco che può limitare quel bisogno di immedesimazione del lettore, il quale è sempre coinvolto nella misura in cui avverte il coinvolgimento di chi scrive.

Il libro

Alice Munro
Lasciarsi andare
introduzione di Margaret Atwood
traduzione di Susanna Basso
Einaudi, 2014

Susanna Trossero

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