Il complotto contro l'America

L’America distopica ma non troppo di Philip Roth

Una ventina d’anni fa anche Philip Roth cedette al fascino perverso dell’ucronìa, dando alle stampe Il complotto contro l’America. Romanzo quanto mai attuale, dipingeva un’America alternativa e spaventosa, con più di qualche punto di contatto col nostro presente, purtroppo.

Il complotto contro l’America

Roth immaginò uno scenario in cui Charles Lindbergh, celebre aviatore e noto simpatizzante nazista, vinceva le elezioni presidenziali del 1940 contro Franklin D. Roosevelt. Questo ribaltamento storico gettava gli Stati Uniti in una deriva autoritaria e antisemita, facendo emergere tensioni e paure mai sopite nella società americana.

Una narrazione intima e familiare

Uno degli aspetti più coinvolgenti del romanzo è la scelta di Roth di raccontare gli eventi attraverso gli occhi di un bambino, alter ego dell’autore, che vive nel New Jersey con la sua famiglia ebrea.

Questa prospettiva intima trasforma la storia politica in un dramma personale e familiare, dove il senso di minaccia è palpabile. La tensione si diffonde in modo lento ma inesorabile, incidendo sul tessuto sociale della comunità ebraica e facendo emergere il peso delle decisioni politiche sulla vita quotidiana.

Politica e democrazia: il sogno americano è fragile

Roth dipinge un quadro inquietante di come le libertà democratiche possano erodersi sotto la pressione di una propaganda razzista e manipolatoria. Questa trova puntualmente facili consensi, specialmente nelle classi sociali più disagiate e perciò risentite nei confronti di chi viene additato come minaccia. E dunque lo straniero, l’immigrato, il diverso, o, come in questo caso, l’ebreo.

Attualità del romanzo Il complotto contro l’America

Il romanzo ci invita a riflettere sui pericoli di una deriva autoritaria e sul rischio che certi valori fondamentali vengano compromessi, anche nelle società più avanzate.

Con l’immagine di un’America soggiogata dal pregiudizio, Roth mette in discussione il mito dell’American Dream e mostra le sue crepe e contraddizioni in modo incisivo e disincantato. Se poi si considera il recente esito delle elezioni americane, si può constatare come Roth avesse ragione da vendere.

Stile narrativo e maestria di Roth

Dal punto di vista stilistico, Il complotto contro l’America conferma la grande abilità narrativa di Roth, capace di alternare momenti di forte tensione a riflessioni intime e profonde.

La prosa è scorrevole e appassionante, pur nella densità dei temi affrontati, e la struttura del racconto accompagna il lettore in un viaggio emotivo che lascia il segno. Roth costruisce un romanzo accessibile, ma ricco di spunti e profondamente inquietante.

Il messaggio

Quella di Roth è un’opera potente, capace di farci riflettere sulle fragilità della democrazia e sulle insidie che l’ignoranza e il fanatismo possono rappresentare.

Con una narrazione che risuona come una lezione mai così attuale, Philip Roth ci offre un ritratto memorabile dal sapore in parte autobiografico della storia americana e delle sue tante ombre.

Un libro che lascia il lettore con domande aperte e una rinnovata consapevolezza sull’importanza della libertà alla luce delle facili manipolazioni, che fanno sempre leva sulla paura e sulla rabbia.

La versione televisiva

Ricordo infine che dal romanzo è stata tratta nel 2020 dalla rete televisiva HBO una bella miniserie, che ha tra gli interpreti Winona Ryder e John Turturro. Al momento è disponibile in streaming su Rai Play e Sky/Now.

Il libro

Philip Roth
Il complotto contro l’America
Traduzione di Vincenzo Mantovani
Einaudi 2020

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Luigi Milani

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