Laura Ingalls Wilder

La casa nella prateria: rivivere le avventure di Laura Ingalls Wilder

Molti di noi ricordano con affetto e una nota di dolceamara nostalgia la celebre serie televisiva La casa nella prateria. Negli anni Settanta e Ottanta (le repliche in questi anni non sono certo mancate) le vicende della famiglia Ingalls con i loro piccoli, grandi drammi quotidiani era un appuntamento fisso. Pressoché imperdibile.

Dalla penna di Laura Ingalls Wilder: la magia della casa nella prateria

Le cattiverie della ricca e altezzosa Nellie Oleson, i sogni della fiera Laura, i problemi di bilancio familiare degli Ingalls commuovevano con un garbo oggi lontano, ma che ha lasciato indubbiamente il segno. Un segno nato dalla penna della stessa Laura che, una volta diventata adulta, lasciato l’insegnamento e sposatasi con Almanzo Wilder, aprì il forziere dei propri ricordi, dando vita a una serie di romanzi destinati a diventare in breve tempo veri e propri classici della letteratura per ragazzi (non solo americani).

La piccola casa nella prateria, come del resto il celebre telefilm da cui è tratto, racconta attraverso diversi volumi e con titoli via via sempre differenti la storia di una famiglia di pionieri nella sterminata America di metà Ottocento. Una famiglia alle prese con una vita durissima, in perenne lotta con un clima ostile, le generosità e i dinieghi delle stagioni, ma invariabilmente nutrita dall’amore che, pur tra le mille difficoltà, malattie, gelate precoci e siccità, resterà saldamente alla base di tutti i rapporti familiari.

Tuttavia l’intento principale di Laura Ingalls Wilder (1867-1957) nello scrivere questi romanzi dal forte impianto autobiografico (il primo della serie Little House In The Big Woods venne pubblicato negli Stati Uniti nel 1932) era quello di far conoscere alle nuove generazioni la vita piena di tribolazioni dei pionieri. Uno spaccato di un’America lontana, ormai quasi del tutto dimenticata che la penna vivida e attenta di Laura Ingalls Wilder ha consegnato per sempre all’immaginario collettivo. Un lascito che, una volta tanto, è tutto da leggere.

Foto | combo da immagini presenti su Wikimedia Commons

Giorgio Podestà

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