Charles Darwin

Darwin Day: Charles Darwin, uno che ha “oltrepassato il segno”

Esiste un mondo prima di Charles Darwin. Ma ne esiste uno anche dopo. Il mondo dopo il naturalista inglese inizia nel 1859, l’anno di pubblicazione del suo best seller. “Sono rare – scrive Telmo Pievani in La teoria dell’evoluzione – le scoperte scientifiche che possono vantare una portata intellettuale tanto ampia. È una idea potente e affascinante. Tutti gli esseri viventi, nessuno escluso, sono legati fra loro da una relazione di parentela, essendosi modificati nel corso del tempo a partire da un antenato comune in virtù di una molteplicità di meccanismi, il più importante dei quali è la selezione naturale”.

Charles Darwin e “L’origine delle specie”

La Murray era una famiglia di editori inglesi che annunciò la pubblicazione di un nuovo e attesissimo libro dal titolo L’origine delle specie (titolo completo: L’origine delle specie per selezione naturale, o la conservazione delle razze favorite nella lotta per la vita). 1250 le copie di tiratura terminate tutte nel primo giorno. Il successo prodigioso è pari a un evento letterario ed è confermato negli anni a venire. Lo stesso autore dichiara di essere infinitamente compiaciuto e fiero dell’aspetto della sua creatura. La sesta e ultima edizione è datata 1872. La sua stesura è rivista in modo profondo da Darwin e integrata con un nuovo capitolo composto dalle risposte a tutte le critiche ricevute nei dodici anni che lo separano dalla prima edizione.

La curiosità di Charles Darwin era interminabile. Amava scrivere delle diverse forme dei fiori nelle piante, di come il lavoro paziente e silenzioso dei lombrichi aveva modellato il paesaggio inglese. Raccontava storie di creature viventi legate in un’unica rete che aveva i contorni della storia. Darwin scriveva perché era convinto che per promuovere la libertà di pensiero occorresse “la graduale illuminazione delle menti degli uomini, che deriva dall’avanzamento della scienza”.

Lo svelamento di un mistero

Leggendo L’origine, pagina dopo pagina, paragrafo dopo paragrafo, si ha la netta sensazione di assistere allo svelamento di un mistero, alla trasformazione di una mitologia – quella dell’origine della vita e della sua diversità – in scienza.

Nell’Origine è contenuta un’idea fondamentale. L’evoluzione delle specie per selezione naturale e l’idea della propagazione ramificata di specie “cugine” nel grande albero (o corallo della vita). Scrive Charles Darwin nei suoi Taccuini riferendosi alla sua brillante intuizione, quell’idea tanto pericolosa così come la definisce Daniel Dennett nel suo Darwin’s Dangerous Idea: “È qualcosa che potrebbe rivoltare l’intera metafisica, perché significa che l’uomo e gli animali, compagni fratelli in dolore, malattia, morte e sofferenza e fame dalla nostra origine essi probabilmente condividono un comune antenato; potremmo essere tutti legati in un’unica rete”.

Darwin annotava gli interrogativi sulla vita e sulla scienza nelle pagine dei suoi taccuini privati, tenuti segreti per circa vent’anni, riempiti in una Londra dei primi dell’Ottocento. I suoi pensieri sparsi raccontano di animali che abbiamo reso nostri schiavi, che non amiamo considerare come simili a noi, proprio quegli stessi animali con paure, dolori, affetti, dispiacere per i morti, capacità imitative simili alle nostre. Charles Darwin ci invita a lasciar libere le congetture perché solo così gli animali saranno nostri compagni e fratelli. Il naturalista inglese ci propone un messaggio di “umiltà evoluzionistica”. Ma l’impatto di questo invito sull’uomo scardina il posto che egli stesso ama assegnarsi nel mondo della natura.

Perché celebrare il Darwin Day

Il 12 febbraio del 1809 nasce, dunque, un uomo che per molti diventa uno che ha “oltrepassato il segno”. Un brillante osservatore che propone una rivoluzione non solo scientifica ma culturale e filosofica al tempo stesso.

Fortunatamente, ragionare sulla teoria dell’evoluzione non è più una pratica portata avanti in solitudine, ma è divenuta una sorta di impresa plurale e collettiva che integra e amplia il pensiero darwiniano. La storia naturale delle nostre origini nasconde continue sorprese e innumerevoli meraviglie ed è doveroso omaggiare e ricordare chi, inaspettatamente e intuitivamente, ha saputo coglierne i segreti.

Buon compleanno Charles, in qualunque parte della plaga lussureggiate tu sia.

Testo a cura di Domenica Bruni
Foto | Di Francis Darwin (Ed.) (Life and Letters of Charles Darwin (1891)) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

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