Imola, Roma e altrove (oltre la ragion di Stato). Un anno di questi, da un 4 gennaio al 32 gennaio del successivo.
365
L’ultrasettantenne sessantottino Daniele db Barbieri viene visitato da agenti in divisa nella casa di Imola e richiesto di seguirli cortesemente e immediatamente a Roma. L’amico ultrasessantenne settantasettino Gianluca Cincinelli vive più vicino, a Campagnano, comune nella città metropolitana della Capitale.
Arrivano presto entrambi al Ministero dell’Interno, ognuno con il proprio computer. Li riceve l’imponente colonnello Sergio Primum Palermo.
All’alba, ovvero alle 06,42, i due amici e il poliziotto (in cc) hanno ricevuto lo stesso messaggio da un mittente sconosciuto e irrintracciabile, che li conosce e li sfida. I due in quanto giornalisti provetti e di sinistra; la polizia in quanto tale, a tentare o meno di evitare il pubblico omicidio di una vittima predestinata, previsto esattamente dopo 365 giorni. Ogni mese verranno aggiornati con un indizio.
Palermo spiega perché ritiene credibile l’annuncio e propone loro di collaborare, citando un possibile punto di contatto emotivo e politico: entrambi erano amici di Luigi Scricciolo, il militante e sindacalista arrestato nel 1982, quando era all’apice del proprio percorso politico, responsabile esteri della Uil, e poi tenuto in carcere innocente per 7171 giorni, in attesa di un giudizio colpevolmente tardivo, assolto senza scuse etiche e sostanziali indennizzi, infine morto a marzo 2009.
Si rivedono il 28 gennaio, ovviamente i due sono seguiti e intercettati, anche quando il 2 marzo db va sulla tomba di Scricciolo a Piediluco. Non mancheranno avvincenti guai, mosse, indagini, indizi, poesie, citazioni altri messaggi, inganni, fughe e arresti, sviamenti e svelamenti, crimini.
La bell’avventura romanzesca di Daniele Barbieri e Gianluca Cicinelli
Il vulcanico coerente ribelle poliedrico scrittore e giornalista (il semiologo è un omonimo) Daniele Barbieri (Roma, 1948) e il vivace bizzoso acuto poliedrico operatore sociale e giornalista Gianluca Cicinelli (Roma, 1962) narrano in terza persona una bella romanzesca avventura con sé stessi come personaggi principali e squinternati protagonisti, sintetizzando così:
70 per cento di verosimile follia, 2 per cento di fantascienza, 14 per cento di verità e 35 per cento di politica ribelle.
A lettori curiosi e cittadini coscienti scoprire perché i conti forse non tornano, loro giocano con la rabbia negli occhi.
Stile e struttura di 365
Dodici capitoli (più o meno mensili), un “dopo l’epilogo” il 32 gennaio, la decisiva postfazione di U. E. (forse attribuibile proprio al grande Umberto Eco), i diritti all’Associazione “Verso il Kurdistan” (Onlus di Alessandria).
Riferimenti di competente intelligente geopolitica contemporanea emergono per varie altre regioni e continenti, pur se discriminante è la motivata dedica, proprio a Luigi Scricciolo (Castiglione del Lago, 5 giugno 1948 – Roma, 24 marzo 2009).
Chi è Luigino Scricciolo
I due autori vanno ringraziati per imporci di ricordare la sua storia di ordinaria ingiustizia. Dal 1967 studente universitario di Statistica, subito attivo nei movimenti studenteschi, Scricciolo promosse innumerevoli attività e iniziative internazionaliste negli anni settanta e nel 1975 aderì al Pdup, impegnato proprio nelle relazioni internazionali, fino a essere eletto, dopo convulse separazioni politiche, nel comitato centrale di Democrazia Proletaria e, dal 1979, responsabile del Dipartimento internazionale della Uil. Con quell’incarico, il 4 febbraio 1982, fu arrestato a Firenze con accuse di terrorismo e poi di spionaggio, prosciolto in istruttoria da tutte le accuse vent’anni dopo!
Scricciolo è meritoriamente citato nel recente volume sulla storia del Pdup (colpevolmente solo una volta e non per l’ingiusta prigionia).
Il libro
Daniele Barbieri e Gianluca Cicinelli
365
Calamaro, 2023
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