Esistono scrittori dallo sguardo così acuto e fondo da avvertire prima di tutti gli altri, quasi fossero degli antichi aruspici abili nell’interpretazione dei segni, il futuro. L’autore britannico Aldous Huxley (1894-1963), non vi è dubbio, appartiene a questa rara categoria di artisti.
La sua penna, nel corso degli anni, ha scavato e rivelato, suggerito e indicato rischi e pericoli di un’umanità cieca e sorda che ormai vive e respira in precario equilibrio sull’abisso. Una corda sospesa sopra un baratro sul quale l’uomo cammina bendato e inconsapevole del pericolo.
Estraniato da se stesso, egli non sembra più avvertire quel terribile vuoto apertosi sotto i suoi piedi.
L’universo di Aldous Huxley: 5 romanzi da non perdere
Addentriamoci allora con maggior attenzione nell’universo di Aldous Huxley, dedicandoci alla lettura di cinque dei suoi più quotati romanzi.
1. Giallo cromo
È il romanzo che segna l’esordio dello scrittore. L’opera satireggia usi e costumi del periodo, ispirandosi alla dimora della celebre Lady Ottoline Morrell. Luogo privilegiato che l’autore, insieme ad altri illustri colleghi (in primis T.S. Eliot e Virginia Woolf), frequentava abitualmente.
2. Passo di danza
Un romanzo cosiddetto umoristico che ancora una volta prende di mira l’intellighenzia snob di Londra negli anni a ridosso della fine della Grande Guerra. Satira e umorismo sembrano essere i poli entro cui l’intero libro si dipana.
3. Il mondo nuovo
Il suo romanzo certamente più famoso, considerato oggi uno dei capostipiti del genere distopico. Nelle sue pagine si raccontano e analizzano con decenni di anticipo (il volume vide la luce nei primi anni ‘30) temi come lo sviluppo abnorme della tecnologia, le manipolazioni genetiche e i rischi per una umanità priva ormai di quegli elementi essenziali che l’avevano contraddistinta in passato.
4. Dopo molte estati
Aldous Huxley scrisse il libro in America. È una mordace critica alla superficialità della società d’oltreoceano, piagata da un’incurabile ossessione per la giovinezza. Il titolo proviene da una poesia di Tennyson, ispirata a sua volta al mito di Titone, il principe troiano a cui Eos regalò, grazie a Zeus, l’immortalità. La dea, tuttavia, dimenticò di chiedere al re dell’Olimpo di fermarne anche l’invecchiamento, così il povero Titone fu condannato a vivere in eterno sotto sembianze sempre più vegliarde e decrepite.
5. L’isola
È l’ultima opera dello scrittore britannico. Pubblicato nel 1962, il romanzo è incentrato sulla figura di Will Farnaby, un giornalista che fa naufragio su di una isola sconosciuta (Pala) dove vive un popolo sereno e senza conflitti. Tuttavia questa società che vive in perfetta armonia con la natura verrà travolta dal suo incontro con una modernità tanto più brutale.
Via | Interesting Literature
Foto | ypsg2008 via Depositphotos
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