Uno sguardo acuto quello di Brunella Gasperini (1918-1979), capace di cogliere rapidamente, senza inceppi e fraintendimenti, il cuore segreto delle cose. Uno sguardo, il suo, che si prolungava nell’esercizio mosso e articolato della scrittura.
Brunella Gasperini giornalista
Nell’Italia della ricostruzione e del boom economico il suo nome appariva con regolarità su riviste femminili ad ampia tiratura come Annabella o su quotidiani prestigiosi ed engagé come il Corriere della sera.
Le sue rubriche (citiamo la famosissima Ditelo a Brunella durata – e scusate se è poco – ben venticinque anni) erano allora seguitissime, i suoi consigli ai lettori letti avidamente da nord a sud. Articoli di successo dove si affrontavano argomenti a quei tempi spinosissimi a partire dal divorzio per arrivare senza peli sulla lingua all’aborto. Pezzi giornalistici che vennero poi raccolti in due godibilissimi volumi: Così la penso io e Più botte che risposte, entrambi pubblicati da Rizzoli tra il 1979 e il 1981.
I romanzi di Brunella Gasperini
Accanto all’attività giornalistica, iniziata negli anni ’50, dopo una breve parentesi come insegnante, si affiancò molto presto anche quella di scrittrice. Il suo romanzo d’esordio L’estate dei bisbigli, uscito in un primo tempo a puntate su Annabella, vide poi la luce in volume nel 1956.
Un debutto letterario seguito nel corso degli anni da altre ottime prove. Ricordiamo Io e loro: cronache di un marito, Rosso di sera e Grazie lo stesso. Romanzi che andrebbero oggi certamente riscoperti.
Troppo spesso nomi e penne un tempo celebri e che meriterebbero ancora considerazione e rispetto scivolano stagione dopo stagione nell’oblio. Prigionieri di un’oscurità che, in più di un caso, andrebbe illuminata a giorno.
Una frase tratta da Una donna e altri animali
Per invogliarvi alla riscoperta di Brunella Gasperini scrittrice, spesso e ingiustamente definita rosa, vi lasciamo in compagnia di un breve passaggio di Una donna e altri animali, romanzo autobiografico pubblicato da Rizzoli nel 1978:
Mettete le mie ceneri sotto il mio gelsomino e scrivete sull’urna: viaggiò tutta la vita attorno a un tavolo.
Foto | WikiCommons
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